Negli ultimi anni il mercato del farmaco è stato caratterizzato da un sensibile incremento della richiesta di un’integrazione del farmaco sintetico con sostanze naturali ad azione farmacologica. I pazienti, soprattutto durante l’emergenza sanitaria, hanno chiesto più medicinali, cosmetici, integratori alimentari e dispositivi medici naturali.

Questa esigenza di cura con il “naturale”, merita un aumento all’attenzione da parte dei professionisti della salute rivolta alla qualità, all’efficacia e alla tollerabilità delle proposte farmaceutiche, soprattutto quelle “green”.
Tutti i professionisti della salute devono contribuire, ognuno per le proprie competenze, alla presa in carico della salute dei pazienti. Soprattutto noi Chimici possiamo contribuire con rigore e professionalità nel garantire la qualità, l’efficacia e la sicurezza nella produzione industriale, senza sottovalutare il contributo che possiamo fornire al settore della ricerca e dello sviluppo, coniugando tradizione e innovazione.

Dopo la Giornata mondiale della Terra, celebrata il 22 aprile, è necessario ribadire l’importanza della sostenibilità della produzione dei medicinali naturali per poterne garantire la qualità e la perennità delle specie di partenza. Ci sono aziende che lavorano quotidianamente applicando questa strategia, nella totale sostenibilità ambientale. Una in particolare, leader del settore fito-gemmoterapico, nella consapevolezza che la salute del paziente merita il più grande rispetto, produce garantendo la qualità delle materie prime, gestendo le specificità di medicinali unici.

Ma perché l’attenzione alla qualità deve essere maggiore per un’azienda farmaceutica del settore naturale? La produzione generata da ceppi di origine diversa (53% di origine vegetale, 33% di origine minerale o chimica, 14% di origine animale), deve avvalersi di competenze specifiche elevate per garantire uno standard qualitativo alto. A partire dall’identificazione e dalla raccolta delle materie prime che una volta arrivate in laboratorio sono sottoposte a triplo controllo: organolettico, botanico e chimico-fisico (includendo test non richiesti dalla Farmacopea europea vigente).

Preservare l’ambiente e assicurare la perennità delle specie sono due presupposti imprescindibili: il rispetto degli ecosistemi locali e delle risorse naturali è al centro delle pratiche di approvvigionamento. Per i ceppi di natura vegetale, ad esempio, ci si avvale di esperti botanici favorendo la salvaguardia delle risorse vegetali, ottimizzando la tracciabilità delle sostanze e preservando l’ambiente e i biotopi. Rispettare la Terra vuol dire anche avere a cuore le buone pratiche di scelta dei ceppi vegetali definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e disporre di un proprio capitolato per la raccolta.

Per garantire lo standard di qualità del prodotto finito l’azienda deve essere pronta a rinunciare alla certezza del fatturato se la materia prima o un intermedio della produzione non rispetta gli standard di qualità prefissati. L’ottimizzazione delle condizioni tecniche di preparazione per assicurare la produzione, in grandi quantità, di medicinali riproducibili e affidabili non può non tener conto dell’equilibrio tra rispetto della tradizione e innovazione tecnologica nel rigore dell’etica della sostenibilità ambientale. Questa attenzione include il recupero di scarti di intermedi di produzione, perché non qualitativamente elevati, a carico di riferimenti locali impegnati in altre produzioni naturali, come ad esempio gli apicoltori. I professionisti deputati al controllo qualità, rispondono ad un’esigenza di ogni fase del processo di produzione, avvalendosi di laboratori specializzati di Chimica, Batteriologia e Botanica. I siti di produzione sono regolarmente ispezionati dalle autorità nazionali competenti.

 

Dott.ssa Chim. Rossella Fasulo
Presidente OCF Campania